Il Giardino dell' Erba Voglio

ANEMONE DELL'APPENNINO

NOME SCIENTIFICO: Anemone apennina L..

NOMI DIALETTALI riferiti solitamente al genere M. oppure al Muscari comosum (= Leopoldia comosa) e non specifici per il M. neglectum: Porro (Cogorno), Seulla canina (Val d’Arroscia), Beciciura (S.Olcese), Cua de grillu (Genova), Purassa, Ai servaj (Piemonte), Scigolla matta, Ai de luv (Lombardia), Ajo de bissi (Veneto), Purratt, Pan dal cocch (Emilia), Cipollaccia, Lambagione (Toscana), Cipollaccia turchina (Umbria), Vampasciulo (Campania), Cevoddine (Basilicata), Vampagiolo (Puglie), Jacintu camoagnolu, Cipudazza (Sicilia), Arideddu, Cibudda de colorus (Sardegna), Cipollaccio col fiocco, Pan di cucco, Lampagione, Muschino, Pentolino (Italia)

FAMIGLIA: LILIACEAE

DISTRIBUZIONE: allo stato selvatico pianta molto comune nell’ Europa centro-meridionale. Spesso coltivata a scopo ornamentale.

HABITAT: cresce bene in qualsiasi tipo di terreno, con particolare predilezione per i coltivi. Necessita posizioni soleggiate perche' all’ombra ha una notevole produzione di fiori a scapito delle foglie.

USO MEDICINALE: il bulbo possiede proprieta' diuretiche ed emollienti.

USO ALIMENTARE: i bulbi vengono tuttora venduti sui mercati dell’Italia meridionale e della Grecia a scopo alimentare.

CURIOSITA’: il nome del genere deriva dal vocabolo arabo "muskarimi" per indicare il penetrante profumo di muschio del M. moschatum. Fino a pochi anni orsono i fiori fornivano innocue sostanze coloranti usate per tingere le uova di gallina in occasione delle festivita' pasquali.

ORIGINE: gli esemplari sono stati ottenuti da bulbi donati da privato.