Il Giardino dell' Erba Voglio

AQUILEGIA o AMOR NASCOSTO

"Bella si erge l’aquilegia
e china il suo capo"
(Goethe)
                                                                                                               Citazioni
NOME SCIENTIFICO: Aquilegia gentile L.
 
NOMI DIALETTALI E SINONIMI: Cuccarette neire (Ponti di Nava), Am perfettu (Savona), N de vespe (Chiavari), Nasi brutti (Genova), Singuena (Ormea), Amor nascosto, Amor perfetto, Aquilina, Aquilantina, Campanella, Colombina, Cornetta, Scarpetta, Guanto di pastorella.
 
FAMIGLIA: RANUNCOLACEAE
AQUILEGIA2.jpg (42285 byte)
 
CARATTERISTICHE: le A. si fanno apprezzare per l'eleganza e la leggerezza delle foglie con colori di diverse tonalita' e sfumature spesso anche con fiori molto vistosi e variabili. Il genere A. conta circa 120 specie.
SPECIE SIMILI: oltre all’ A. vulgaris e la similare A. atrata (pi comune da noi) diffuse nei fossati e nelle macchie, sono da ricordare le due splendide specie alpine, la A. alpina, propria delle Alpi piemontesi, e A. bertolonii, localizzata nelle Alpi francesi e nelle Marittime.
DISTRIBUZIONE: Europa, Asia. Coltivata come pianta ornamentale.
HABITAT: nella zona montana, submontana o subalpina, nei boschi soleggiati, nei pascoli o sulle rupi alpine.
USO MEDICINALE: un tempo la medicina popolare consigliava la tintura di A. vulgaris contro i mal di testa di origine isterica, lo sciroppo come calmante per la tosse ed i decotti come sudoriferi e diuretici. Tutte queste operazioni sono invece da sconsigliare in quanto si tratta di una PIANTA TOSSICA. Sembra, infatti, che in alcuni bambini siano stati rilevati sintomi di avvelenamento da fiori; inoltre la pianta viene evitata dagli animali.
CURIOSITA’: l'etimologia del genere A. ha creato vivaci dispute tra i botanici: alcuni tendono a farla derivare dalla parola latina "aquilegium" (raccoglitore d'acqua), ponendo in evidenza la perfetta funzionalita' dei suoi petali trasformati in cornetti, nei quali si raccolgono e si conservano a lungo le gocce d'acqua. Altri, con maggior immaginazione, sostengono l'origine dal termine "Aquilina", che vuole descrivere "gli adunchi rostri dei fiori, assai simili agli artigli del potentissimo volatile". Del tutto abbandonata, invece, l'identificazione degli speroni con quelli del colombo, una presunta identita' che aveva fatto nascere un altro appellativo, quello di "Colombina", tuttora usato dai Francesi assieme al tradizionale "Ancolie". Il suo sesso androgino ha fatto si che le fosse attribuito il simbolo dell’Uno ineffabile.
ORIGINE: esemplari ottenuti attraverso l’impianto di semi.