Il Giardino dell' Erba Voglio

CALENDULA

NOME SCIENTIFICO: Calendula officinalis L.

NOMI DIALETTALI: Calendola, Fiorrancio, Fior d’ogni mese, Margheritona

FAMIGLIA: COMPOSITAECALENDULA2.jpg (62031 byte)

SPECIE SIMILI: C. arvensis che la specie selvatica campagnola comune nel sud Europa che ha infiorescenze pi piccole e foglie sensibilmente pi appuntite.
DISTRIBUZIONE: coltivata ovunque in orti e giardini.
HABITAT: campi, vigneti, distese.
FIORI: molto usati come fiori da taglio poiche' durano molto in acqua. Fiorisce per buona parte dell’anno.
USO MEDICINALE: indicazioni della medicina popolare:
* sotto forma di tintura regolarizza il mestruo attenuando i dolori ed i disturbi collegati alle sue alterazioni.;
* sotto forma di infusione sudorifera ed utile per l’influenza, la bronchite e la polmonite allo stesso modo dell’infuso di Boraggine;
* nell’uso esterno un ottimo cicatrizzante e antisettico per: piaghe, scottature, geloni gravi, foruncoli e la maggior parte delle alterazioni cutanee, di cui affretta notevolmente la cicatrizzazione. Gia' nel 1500 veniva consigliata l’acqua distillata di Calendula contro l’infiammazione agli occhi.
USO ALIMENTARE: i fiori in boccio, macerati in aceto, danno un condimento gradevole utile a chi ha perduto l’appetito.
CURIOSITA’: produce frutti di tre forme: -esterni: a forma di falcetto spinosi sul lato esterno; -di mezzo: a forma di bacca, provvisti di margini membranosi, concavi e rigonfi; -interni: a forma di anello ed estremamente grinzosi. Simbolizza i dispiaceri e la leggenda la considera come il "fiore nato dal pianto". Il nome scientifico del genere calendula deriva dal latino "calendae" = primo giorno del mese perche' fiorisce il primo giorno di ogni mese, cioe' tutto l’anno.
ORIGINE: esemplari trapiantati da altro sito (dintorni di Levanto).