Il Giardino dell' Erba Voglio
CISTO FEMMINA
NOME SCIENTIFICO: Cistus salviifolius
SINONIMI O NOMI DIALETTALI: Merxa (Capo Mele), Mexie (Quinto), Maegi (Monte Armetta), Sciattau (Cogorno), Sciatri (Stella), Rusn (Sarzana), Elegge de gattu (Velva), Roese (S.Bernardo), Cisto a foglie di salvia, Trentina, Trentine, Scornabecco. Il nome del genere Cistus deriva dal greco "kystis" (=vescichetta) che descrive la forma della capsula contenente il frutto che, aprendosi di scatto, fa schizzare via i semi maturi.
FAMIGLIA: CISTACEAECISTO_FEMMINA1.jpg (92218 byte)
 
CARATTERISTICHE: si tratta di un genere che tende ad incrociare le diverse specie con molta facilita'. Arbusto sempreverde che fiorisce tra aprile e giugno.
SPECIE SIMILI: C. monspelliensis che presenta delle foglie appiccicose, con tre nervi longitudinali, con la pagina superiore scarsamente pelosa e con la pagina inferiore fortemente coperta di peli stellati.
DISTRIBUZIONE: bacino del Mediterraneo, del Nordafrica e in Oriente.
HABITAT: garighe, macchie e boschi, in terreni prevalentemente acidi. Tipica pianta "sociale" che cresce spesso in massa su vaste estensioni ed e' tra le prime a riconquistare i terreni distrutti dagli incendi.
LEGNO: i rami, facilmente combustibili, venivano utilizzati in fascine per accendere i forni a legna in cui si cuoceva il pane.
USO ALIMENTARE: sono evitati anche dal bestiame a pascolo che non gradisce le loro foglie.
CURIOSITA’: Si tratta della prima specie di Cisto coltivata in Inghilterra, gia' a partire dal 1548, a Sion House, residenza del duca di Somerset. Il Cisto simbolizza la leggerezza e l’incostanza a causa della facilita' di ibridazione (Cfr. sopra): il regalo di un mazzo di cisti rappresenterebbe un’esplicita dichiarazione di sfiducia. Le infiorescenze delle specie a fiore bianco come il C. salviaefolius presentano uno strano comportamento: se si toccano i loto petali, si potrA' notare il movimento dei loro numerosi stami.
ORIGINE: esemplari introdotti dallo stato selvatico (Pendici del Bracco).