Parco Urbano di Villa Rosazza

Sognammo un giorno Luigia Pallavicini…

 

BOSSO o MARTELLO

NOME SCIENTIFICO: Buxus sempervirens  L.
NOMI DIALETTALI: Murtin, Buscio, Buiso (Liguria), Buss (Piemonte), Martell (Lombardia), Sboss, Verdo (Veneto), Murtella, Foraverd, Martleina (Emilia), Bossolo, Verde (Toscana), Abbuscio, Aguscio (Abruzzo), Ausciolo, Mortella (Campania), Vuscio, Avusciara (Calabria), Abbusciu (Sicilia), Busciulu (Sardegna). Il nome latino del genere Buxus  deriva dal greco puksos, usato sia per la pianta sia per indicare scatole e recipienti, così come ancor oggi in italiano bossolo e in inglese box.
FAMIGLIA: BOXACEAEBOSSO_IN_FIORE1.JPG (29847 byte)
 
CARATTERISTICHE: cresce di solito come cespuglio sempreverde a crescita lenta, raramente arriva ad essere albero fino a 15-16 metri. Molto longevo: puo' raggiungere eta' di 500-600 anni.
SPECIE SIMILI: Bosso delle Baleari (B. balearica), presente solo sulle Isole Baleari e in Sardegna. Piu' eretto del B. sempervirens con foglie piu' grandi (circa 1 cm. di diametro).
DISTRIBUZIONE: Europa sud-occidentale e centro-occidentale. In Italia presente in Sardegna e sugli Appennini non scende piu' a sud dell’Abruzzo.
HABITAT: dalla pianura fino alle zone sub-montane (intorno agli 800 m.) su pendii aperti, come sottobosco in boschi radi di latifoglie.
LEGNO: tanto duro e pesante da affondare nell’acqua, a grana compatta a uniforme. Molto pregiato per incisioni, sculture, intarsio e piccoli strumenti matematici.
USO MEDICINALE: corteccia e foglie hanno azione diuretica, fortemente depurativa. Usato in medicina omeopatica contro i reumatismi, in veterinaria per migliorare le condizioni generali.
USO ALIMENTARE: se ne conosce l’uso come sostituto del Luppolo nella birra, anche se di recente e' stato accertato che, per il suo contenuto di alcaloidi, deve essere usato con prudenza perche' il suo contenuto non e' completamente innocuo. Da alcuni autori FRUTTI e FOGLIE: sono considerati semplicemente VELENOSI. Diverse opinioni ci sono anche per quanto riguarda il miele: c’e' chi sostiene che il suo gusto eccellente, chi invece lo considera troppo amaro.
CURIOSITA’: Molto interessante un boschetto di questa specie, anche con esemplari di notevoli dimensioni, presente nei dintorni di Passo del Bocco di Bargone (Sestri Levante). E’ l’ arbusto piu' anticamente coltivato da Greci e Romani, in giardini per siepi decorative. Solo in tempi recenti e' stato purtroppo soppiantato da altri sempreverdi di origine esotica (Pittosporo, Etc.). Anticamente se ne gettava un rametto nel focolare per allontanare i fulmini; oppure le ragazze lo bruciavano su pietre infuocate: era di buon augurio il rigonfiarsi e girarsi su se' stesse delle foglie.
ORIGINE: i due esemplari, coltivati in precedenza come bonsai, sono stati donati da privato.