Il Giardino dell' Erba Voglio

FICARIA o FAVAGELLO

NOME SCIENTIFICO: Ranunculus ficaria L.
NOMI DIALETTALI: Pansotti, Pren (Liguria), Ourie d’rat, Spinass sarvaj (Piemonte), Favajola, Stelle (Lombardia), Pamporzino (Veneto), Favucello, Piadanella (Emilia), Faarello (Umbria), Recchia di prevete (Campania), Lazzara piccola (Puglia), Cucchiceja (Calabria), Cilidonia minuri, Ciapparedda (Sicilia), Erba de ranas (Sardegna)
FAMIGLIA: RANUNCOLACEAE

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CARATTERISTICHE: pianta erbacea perenne con numerose radici tuberose- carnose. Fiorisce precocemente da gennaio a maggio con fiori di un bel giallo lucente.
DISTRIBUZIONE: Europa, Asia temperata e Africa settentrionale.
HABITAT: campi, uliveti, luoghi argillosi freschi, sponde dei fossati, boschi.
USO MEDICINALE: utilizzare solo per uso esterno e, anche in questo caso, con estrema cautela. Per curiosita' si puo' accennare che veniva impiegata tradizionalmente mediante bagni di vapore, esponendo la parte malata al vapore di un recipiente di acqua bollente in cui veniva messa la droga.
USO ALIMENTARE: alcuni Autori consigliano di consumare le foglie quando sono ancora tenere in insalata, e successivamente cotte; le radici, accuratamente lavate, potrebbero essere lessate e consumate condite con olio e limone. Nonostante tali indicazioni la pianta e' VELENOSA ed e' sconsigliabile utilizzarla in cucina.
CURIOSITA’: gli utilizzi medicinali del Favagello, come anche delle altre Ranuncolacee, che venivano definiti "rimedio peggiore del male", sono contraddittori ed imprecisi. L' incertezza dovuta alla presenza di succhi acri, caustici e velenosi, difficilmente dosabili con precisione e variabili da pianta a pianta, un fatto che ha sempre indotto gli erboristi a diffidare della loro efficacia. Dei loro poteri venefici si sono serviti gli antichi popoli guerrieri intingendo le punte delle loro frecce nei succhi di Ranuncolo. I mendicanti utilizzavano i succhi per provocare sulle loro membra piaghe spettacolari allo scopo di impietosire i passanti ed indurli a versare congrui oboli. Il fiore e' la parte della pianta dove sono maggiormente concentrate le sostanze velenose. Per questo motivo il bestiame evita di nutrirsi di queste piante.
ORIGINE: gli esemplari sono nati nelle aiuole contenenti terra proveniente dall’area di Multedo.