Il Giardino dell' Erba Voglio

MAGGIOCIONDOLO

 NOME SCIENTIFICO: Laburnum anagyroides Medicus

NOMI DIALETTALI: Mazzu (Genova), Cabrera (Alpi Marittime), Avorniello, Lamburnu (Liguria), Ambrn (Piemonte), Eghn (Lombardia), Ghirlandr (Veneto), Soln (Friuli), Fiur ed Magg (Emilia), Citiso (Toscana), Aliforno (Marche), Maggiopendolo (Abruzzo), Fiore di Majo (Campania), Lavorniello (Basilicata), Muddacchina di voschi (Sicilia), Martigusa (Sardegna), Falso ebano (Cfr. Curiosit)

FAMIGLIA: LEGUMINOSAE MAGGIOCIONDOLO2.jpg (30793 byte)

CARATTERISTICHE: fioritura in maggio-giugno: da cui il nome italiano di Maggiociondolo.
SPECIE SIMILI: L. alpinum da cui si distingue per il vessillo maculato, per le foglioline piu' larghe e meno acute con peli piu' lunghi e per i fiori piu' grandi. Vescicaria (Colutea arborescens) che non ha le infiorescenze a grappolo del M. ed ha le foglie pennate (composte di 7-12 foglioline) anziche' trifogliate come quelle del M.
DISTRIBUZIONE: Europa centro-meridionale.
HABITAT: e' comune allo stato selvatico nei boschi misti della nostra regione si puo' facilmente osservare nel mese di maggio per le sue macchie di fiori gialli.
LEGNO: legno duro, pesante e molto flessibile ed elastico, di ottima qualita' ma ormai quasi inutilizzato per le sue piccole dimensioni. L’uso per cui e' diventato famoso e' la costruzione di archi: assieme al Tasso (Cfr. scheda) il migliore legno per archi.
USO ALIMENTARE: pianta estremamente VELENOSA IN TUTTE LE SUE PARTI, in particolare i semi racchiusi nei baccelli: i principi tossici sono la cistina, la laburnina, la colina e l’acido malico. Le foglie sono velenose per capre e cavalli mentre non lo sono per i cervi. Conigli i lepri sono invece molto ghiotti della tenera corteccia. L’avvelenamento produce salivazione abbondante, sete, nausea, vomito, diarrea, diminuzione del polso, sonnolenza.
CURIOSITA’: il sinonimo di Falso ebano e' derivato dal fatto che il legno si ossida facilmente annerendo: questa preziosa caratteristica naturale viene sfruttata spesso dai mobilieri in sostituzione del vero ebano piu' raro e costoso. La tradizione popolare gli assegna il significato di albero scellerato, oltre che per la sua tossicita', anche perche' con i suoi rami molto flessibili si potevano costruire archi potenti e micidiali.
ORIGINE: esemplare trapiantato dallo stato selvatico (Val Borbera).