Il Giardino dell' Erba Voglio

NESPOLO SELVATICO

"Morgante non lo stima una farfalla,
ed appicolgi una nespola acerba."
(Pulci, Morgante innamorato)
NOME SCIENTIFICO: Mespilus germanica
NOMI DIALETTALI E SINONIMI: il nome scientifico deriva dal greco mespilon con cui venivano nominate alcune specie di biancospini orientali a cui veniva assimilato.
NOME FAMIGLIA: ROSACEAENESPOLO_SELVATICO2.jpg (49349 byte)
CARATTERISTICHE: il cosiddetto frutto (chiamato pomo) in realta' e' il ricettacolo ed il calice del vero frutto contenente 5 semi. Matura tra settembre e ottobre e assomiglia a una trottola (e venivano utilizzata in passato per tale uso infilando nella parte superiore un piccolo rametto). La maturazione e' un ammezzimento (= stadio a meta' tra essere maturo ed essere fradicio) avviene solo in luogo secco ed areato possibilmente in mezzo alla paglia. Da questo fatto deriva il detto popolare: "Col tempo e con la paglia maturano le nespole" Specie monoica con frutti ermafroditi. Fiori in giugno: emanano odore di cetriolo.
DISTRIBUZIONE: Europa meridionale e orientale fino all’Asia minore. Per l’Italia non si certi che sia originario: molto probabile che si sia naturalizzato propagandosi da esemplari introdotti fin dal tempo dei Romani.
HABITAT: boschi di latifoglie radi.
LEGNO: giallo-bruno, duro a grana fine.
USO MEDICINALE: anticamente i medici credevano che avesse il potere di regolare i flussi intestinali. Questa utilizzazione riprese all’inizio del secolo con una sperimentazione a livello ospedaliero da parte di un medico francese: dr. Mercier che ottenne buoni risultati sulla regolazione delle diaree.
USO ALIMENTARE: i frutti, seppure leggermente aciduli sono commestibili se adeguatamente ammezziti, sono andati in disuso, anche perche' sono difficilmente commerciabili quando sono maturi. Tuttavia nel passato si usava servirli come dessert, appena spolverati di zucchero e innaffiate di acquavite. L’elevato contenuto di pectina permette di utilizzarli per la produzione di gelatine e marmellate. Venivano anche utilizzati nella produzione di mosto e vino per l’alto contenuto di tannini che posseggono proprieta' conservanti.
CURIOSITA’: pianta sacra al dio greco Crono ed al latino Saturno veniva anche considerata, in Vandea, come utile per mettere in fuga gli stregoni agitando un suo ramo: ma c� un giorno dell�anno, il 1 maggio, in cui anche il N. e' vulnerabile dal potere degli stregoni, per difenderlo occorre farlo benedire (!).
ORIGINE: esemplare introdotto dallo stato selvatico (Val Borbera).