Il Giardino dell' Erba Voglio
Inni all' Autunno
       
    Attilio Bertolucci
        Un pallido sole scotta
        come se avesse la febbre
e fa sternutire quando
        la gioia d'esser giovani
e di passeggiare di mattina
        per i viali quasi deserti
al colmo, illumina l'erba
        bagnata e la facciata rosa
di un palazzo. Tutto gioviale
        buongiorno e sereno, raffreddore
e mezza stagione. E Goethe
        in mezzo alla piazza sorride.
                          ("Mattino d'autunno")
 
         Dino Campana
        Al giardino spettrale al lauro muto
        de le verdi ghirlande
        a la terra autunnale
        un ultimo saluto!
        A l'aride pendici
        aspre arrossate nell'estremo sole
        confusa di rumori
        rauchi grida la lontana vita:
        grida al morente sole
        che insanguina le aiole.
        S'intende una fanfara
        che straziante sale: il fiume spare
        ne le arene dorate; nel silenzio
        stanno le bianche statue a capo i ponti
        volte: e le cose gia' non sono piu'.
        E dal fondo silenzio come un coro
        tenero e grandioso
        sorge ed anela in alto al mio balcone:
        e in aroma d'alloro
        acre languente,
        tra le statue immortali nel tramonto
        ella m'appar presente.          
                                ("Giardino autunnale", da: "Canti orfici")
 
        Vincenzo Cardarelli
        Autunno. Gia' lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
        nelle piogge di settembre
torrenziali e piangenti,
        e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
        accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
        in quest' autunno che incede
con lentezza indicibile,
        il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.
                                        ("Autunno")
 
      Federico Garcia Lorca
        Oggi sento nel cuore
        un vago tremore di stelle,
        ma il mio sentiero si perde
        nel'anima della nebbia.
        La luce mi spezza le ali
        e il dolore della mia tristezza
        bagna i ricordi
        nella fonte dell'idea.
 
        Tutte le rose sono bianche,
        bianche come la mia pena,
        e non sono le rose bianche,
        perche' ci ha nevicato sopra.
        Prima ci fu l'arcobaleno.
        Nevica anche sulla mia anima.
        La neve dell'anima ha
        fiocchi di baci e di scene
        che sono affondate nell'ombra
        o nella luce di chi le pensa.
 
        La neve cade dalle rose,
        ma quella dell'anima resta
        e l'artiglio degli anni
        ne fa un sudario
 
        Si sciogliera' la neve
        quando moriremo?
        O ci sara' altra neve
        e altre rose piu' perfette?
 
        Scendera' la pace su di noi
        come c'insegna Cristo?
        o non sara' mai possibile
        la soluzione del problema?
 
        E se l'amore c'inganna?
        Chi animera' la nostra vita
        se il crepuscolo ci sprofonda
        nella vera scienza
        del Bene che forse non esiste
        e del Male che batte vicino?
 
        Se la speranza si spegne
        e ricomincia Babele
        che torcia illuminera'
        le strade della terra?
 
        Se l'azzurro e' un sogno,
        che ne sara' dell'innocenza?
        Che cosa sara'  il cuore
        se l'amore non ha frecce?
 
        Se la morte e' la morte,
        che ne sara' dei poeti
        e delle cose addormentate
        che nessuno ricorda?
        O sole della speranza!
        Acqua chiara! Luna nuova!
        Cuori dei bambini!
        Anime rudi delle pietre!
        Oggi sento nel cuore
        un vago tremore di stelle
        e tutte le rose sono
        bianche come la mia pena.
                        ("Canzone d'autunno", Novembre 1918, trad. C. Bo)
 
       Jhon Keats
        Chi fra la tua opulenza non ti vide?
        Chiunque, andando, puo' trovarti a volte
        a sedere su un'aia spensierato,
        mossi i capelli al vaglio che fa il vento;
        o sopra un solco per meta' mietuto
        dormir profondo nell'intontimento
        che esalano gli effluvi dei papaveri,
        mentre la riva accanto il tuo falcetto
        risparmia e tutti i fiori ivi intrecciati
        e da spigolatore il capo a volte
        carico reggi, di un ruscello al guado;
        e ove il sidro colo', le ultime gocce
        segui', con pazienti occhi, ore e ore...
                                   (Da: "All'Autunno", II)
 
Pablo Neruda
Questi mesi trascinan lo stridore
d'una guerra civile non dichiarata.
Uomini, donne, grida, sfide,
mentre nella citta' ostile s'installa,
sulle sabbie ora desolate
del mare e le sue schiume vere,
l'Autunno, vestito da soldato,
grigio di testa, lento d'atteggiamento:
l'Autunno invasore copre la terra.
Il Cile si sveglia o dorme. Esce il sole
meditativo tra le foglie gialle
che volano come palpebre politiche
staccate dal cielo tormentato.
Se prima non v'era luogo per le strade,
ora si', la sostanza solitaria
di te e di me, forse di tutti,
vuole uscire per compere o per sogni,
cerca il rettangolo della solitudine
con l'albero ancor verde che vacilla
prima di sfogliarsi e di abbattersi
vestito d'oro e poi da mendicante.
Io torno al mare avvolto dal cielo:
il silenzio tra un'onda e l'altra
stabilisce una pericolosa sospensione:
muore la vita, si acquieta il sangue
fino a che erompe il nuovo movimento
e risuona la voce all'infinito.
("Autunno", da: "Giardino d'inverno", trad. di G. Bellini)
Sandro Penna
        Il vento ti ha lasciata un'eco chiara,
nei sensi, delle cose ch'hai vedute
          -confuse- il giorno. All'apparir del sonno
difenderti non sai: un crisantemo,
          un lago tremulo e una esigua fila
d'alberi giallo verdi sotto il sole
                                  ("Autunno")
 
        Jacques Prevert
         Un cheval s'croule au milieu d'une alle  Un cavallo si schianta in mezzo ad un viale
        Les feulles tombent sur lui                             Cadono le foglie su di lui
                      Notre amour frissone                                   Freme il nostro amore
                           Et le soleil aussi.                                       Ed anche il sole freme.
                        ("L' automne")                                                  ("L'autunno" )
 
        Maria Rainer Rilke
        Signore: tempo. Grande era l'arsura.
Deponi l'ombra sulle meridiane,
          libera il vento sopra la pianura.
       
          Fa' che sia colmo ancora il frutto estremo;
          concedi ancora un giorno di tepore,
          che il frutto giunga a maturare, e spremi
          nel grave vino l'ultimo sapore.
         
          Chi non ha casa adesso, non l'avra'.
          Chi solo a lungo solo dovra' stare,
          leggere nelle veglie, e lunghi fogli
          scrivere, e incerto sulle vie tornare
          dove nell'aria fluttuano le foglie.
                            ("Giorno d'autunno", trad. di G. Pintor)   
 
        Gianni Rodari
         Il fieno e' falciato
          il cacciatore ha sparato,
          l'autunno e' inaugurato:
          il grillo si e' murato
          nella tomba in mezzo al prato.
                               ("Autunno")
 
        Antonio Saba
       Che succede di te, della tua vita,
        mio solo amico, mia pallida sposa?
        La tua bellezza si fa dolorosa,
        e piu' non assomigli a Carmencita.
 
        Dici 'E' l'autunno, la stagione in vista
        si' ridente, che fa male al mio cuore'
        Dici -e ad un noto incanto mi conquista
        la tua voce-: 'Non vedi li' in giardino
        quell'albero che tutto ancor non muore,
        dove ogni foglia che resta e' un rubino?
        Per una donna, amico mio, che schianto
        l'autunno! Ad ogni suo ritorno sai
        che sempre, fino da bambina, ho pianto'.
        Altro non dici a chi ti vive accanto,
        a chi vive di te, del tuo dolore
        che gli ascondi; e si chiede se piu' mai,
        anima, e dove e a che, rifiorirai.
            ("L'autunno", Da: "Trieste e una donna")