Il Giardino dell' Erba Voglio
Falco Pellegrino
         
Agostino Barletta
Ombra nel freddo mattino,
scheggia fendente
nel cielo azzurrino,
emozione fatale
che assale la preda impotente,
frazione di istante
in cui si gioca il proprio destino,
fulmine privo di tuono
che squarcia il cielo sereno,
lama tagliente
che lacera corpi
come ruote di treno
e ruba la vita in un attimo,
potente come veleno.
Quegli artigli senza riposo
si placano solo un momento,
quando la sposa sfiora lo sposo,
e le unghie s'intrecciano
come spine in un mazzo di rose.
Nascera' un pullus indifeso
quale frutto generoso
di quegli istanti ben spesi.
Bersaglio di una sorte segnata 
la misera preda risorge
come cibo di nuova covata
e, brano a brano,
alimenta una vita.
(Genova, "Pellegrini", febbraio 2005)