Il Giardino dell' Erba Voglio

PUNGITOPO

NOME SCIENTIFICO: Ruscus aculeatus L.

NOMI DIALETTALI: Punziratti, Erba cocca, Brusco (Liguria), Agrovert, Spongiarat, Spars bastard (Piemonte), Bruscu, Spinasorech (Lombardia), Brusasorzi, Rust (Veneto), Zigasorgh, Punz-Pondga (Emilia), Piccasorci (Toscana), Bruscolo, Scope bruschie (Marche), Scacciaragni (Lazio), Vischiarna, Asparago pazzo (Abruzzo), Frascina, Rascagatte (Campania), Scopa, Geroselle (Puglia), Bruscio (Basilicata), Sparacin sarvaggiu, Granara (Calabria), Spinedda, Spinapulici, Runzu (Sicilia), Piscialettu, Fruscu, Spinatopis (Sardegna)

FAMIGLIA: LILIACEAEPUNGITOPO2.jpg (55080 byte)

CARATTERISTICHE: Quelle che sembrano foglie pungenti in realta' sono rami trasformati (scientificamente chiamati cladodi), che hanno assunto la forma e la funzione di foglie. I fiori, poco appariscenti, compaiono sulla pagina superiore dei cladodi. Assai vistoso invece il frutto, una bacca rossa globosa che permette di riconoscere facilmente gli individui "femmina" anche quando non sono fioriti: infatti in questa specie i fiori maschili e femminili compaiono su esemplari diversi.
DISTRIBUZIONE: Europa centrale e area mediterranea.
HABITAT: boschi (leccete) e cespugli.
USO MEDICINALE: nella medicina tradizionale veniva utilizzato come diuretico, aperitivo, vasocostrittore e per combattere i calcoli ai reni.
USO ALIMENTARE: i giovani polloni venivano lessati e mangiati come gli asparagi (sono un po’ amari). In passato venivano anche raccolti i semi, che, tostati, servivano a preparare una bevanda sostitutiva del caffe'. Inoltre, assieme al Sedano, all’Asparago, al Prezzemolo e al Finocchio, il Pungitopo impiegato nella distillazione dell’aperitivo delle "Cinque radici", una delle ricette piu' antiche e famose dell’erboristeria europea.
CURIOSITA’: il termine Ruscus dovuto al sapore amaro dei germogli. La denominazione di P. deriva invece dal fatto che i contadini usavano i rami di questa pianta per difendere le vivande dalle incursioni dei topi. In epoca romana il P. era adoperato per curare il rigonfiamento della milza degli insaziabili maiali e, per salvarli, si riempivano i truogoli di acqua ponendovi a macerare piante di P. e di Tamerice (Tamarix africana). E’ una delle poche piante che in pieno inverno dia ancora del colore. Di qui la sua utilizzazione come decorazione natalizia. Si tratta di una SPECIE PROTETTA in quanto riveste un ruolo fondamentale nella salute del bosco.
ORIGINE: esemplare introdotto dallo stato selvatico (dintorni di Levanto).