Il Giardino dell' Erba Voglio

UPUPA

“…e  uscir del teschi, ove fuggia la Luna
l’upupa, e svolazzar su per le croci
sparse per  la funerea campagna…”
(FOSCOLO U., Dei sepolcri)
NOME SCIENTIFICO: Upupa epops
NOMI DIALETTALI: Galettu del marsu , Galettu marz, Gallu marsaj, Galettu del massu, Pup, Puvup (Liguria), Bubbola, Galletto marzolo, Galletto di bosco, Puppola (Toscana)
FAMIGLIA: UPUPIDAE

UPUPA2.jpg (30536 byte)

CARATTERISTICHE: misura circa 28 cm. E’ facilmente identificabile dalla lunga cresta che alza quando e' in allarme, dal lungo becco ricurvo e dal classico volo lento e ondeggiante a farfalla durante il quale si puo' apprezzare il contrasto delle strisce bianche e nere che le attraversano sia il groppone che l’intera lunghezza delle ali.
DISTRIBUZIONE: si tratta di una specie che trascorre l’inverno nel continente africano e viene a nidificare in Europa. In Liguria giunge all’inizio della primavera: molti esemplari si fermano nella nostra regione per nidificare, molti altri si distribuiscono per il resto dell’Europa.
HABITAT: nidifica nelle cavita' dei tronchi d’albero o dei muretti a secco. Si nutre prevalentemente sul terreno di grossi vermi, piccole lucertole, Etc.
CURIOSITA’: all’inizio degli anni ’60 la specie aveva avuto in Italia un considerevole calo numerico tanto da essere scelta come simbolo da parte della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli). Il nome italiano dell’Upupa viene spesso citato come esempio di nome onomatopeico in quanto richiama molto da vicino le sonorita' del canto di questa specie: u-pu-p, canto che e' facilmente distinguibile da quello di un’altra specie, la Tortora dal collare orientale , che produce un suono simile ma con l’accento sulla seconda sillaba. In realta' nel passato questa specie ha avuto una cattiva fama, anche grazie alla calunniosa ignoranza di un grande poeta come il Foscolo che nei sepolcri la definisce come "...l’ immonda accusar col luttuoso singulto..."
OSSERVAZIONI: l’Upupa ha visitato il giardino l’ultimo giorno del febbraio 1998 (Cfr. immagine). Era appena arrivata dall’Africa e, dopo avere attraversato il Mediterraneo, aveva bisogno di cibarsi prima di riprendere il viaggio verso nord attraverso gli Appennini. Nel piccolo prato del nostro giardino, dove avevamo appena tagliato l’erba, l’Upupa ha trovato facilmente molti vermi e piccole chiocciole per sfamarsi.