Parco Urbano di Villa Rosazza
Sognammo
un giorno Luigia Pallavicini…
PALMA NANA
NOME
SCIENTIFICO:
Chamaerops
humilis L.
SINONIMI O NOMI DIALETTALI: Palma di S. Pietro, Palma di Goethe in quanto il grande poeta tedesco, la vide durante il suo viaggio in Italia, nell0orto botanico di Padova, le dedicò alcuni scritti. Il termine del genere Chamaerops deriva dal greco chamai = per terra, al suolo e rops = virgulto, cespuglio e allude al portamento della pianta, al quale fa riferimento anche il termine della specie (= humilis) di origine latina. I Greci la chiamavano Phoenix chamaeriphes, che significa Palma gettata per terra. Il nome volgare di Palma nana viene indifferentemente utilizzato anche per altre specie che, pur presentando una qualche somiglianza con la P. nana, ne sono piuttosto distanti dal punto di vista della classificazione:
Serenoa repens: una palma endemica del sud-est della Stati Uniti;
Cycas revoluta: appartenente a tutt'altra famiglia, quella delle Cycadaceae.
FAMIGLIA:
PALMAE
CARATTERISTICHE:
piccola palma, a fusto generalmente breve, che produce polloni dalla base. Le
foglie sono a forma di ventaglio e presentano 12-15 lobi lanceolati, acuti, non
dentati. I piccioli fogliari sono snelli e generalmente provvisti di spine
dritte, poste lungo i margini. Il tronco e’ ricoperto di fibre scure e, nelle
piante giovani, e’ pressoche’ bulbiforme. I fiori sono raccolti in infiorescenze
dense nascoste tra le foglie, mentre i frutti, lunghi 1-
SPECIE
SIMILI:
palma giapponese (Trachycarpus fortunei),
palma da datteri (Phoenix dactylifera),
palma delle Canarie (Phoenix canariensis),
palma di Creta (Phoenix theophrasti).
DISTRIBUZIONE:
e’ l ‘unica palma spontanea in Europa, molto diffusa in Spagna, mentre non
esiste sulle coste francesi e riappare sulle coste tirreniche: in Italia è
ancora presente soprattutto sulle coste sarde e siciliane, pur con seri rischi
di estinzione.
HABITAT:
coste del Mediterraneo, luoghi aridi, sabbiosi o rocciosi.
USO ALIMENTARE: il germoglio, biancastro e midolloso, è stato utilizzato per secoli dalla popolazioni locali (in Sicilia è noto come ciafagghiuni) come nutrimento di base in sostituzione dei cereali, anche per farne dolci.
LEGNO:
le
piante selvatiche sono di solito prive di tronco, mentre quelle in coltura
possono produrre un robusto tronco coperto di fibre, alto oltre
CURIOSITA’:
dalle
foglie di questa pianta si ottiene una fibra robusta, che e’ usata per fare
spazzole e funi, come materiale da imbottitura e per produrre scope. Le gemme
fogliari sono gustate come ortaggi.