SINONIMI O NOMI DIALETTALI:
Pino italico, Pino romano, Pino da pinoli.
Spesso viene anche chiamato
Pino marittimo,
confondendolo con il P. pinaster
FAMIGLIA:PINACEAE
CARATTERISTICHE:
albero maestoso che puo' raggiungere i 30 m
di altezza, con chioma globulare e corteccia grigio bruna che si spacca
periodicamente in placche divise da fessure. Le foglie sono lunghe e aciculari,
mentre i fiori maschili sono molto piccoli e producono un enorme quantita' di
polline. Le pigne, costituite da squame legnose, contengono i semi, i cosiddetti
pinoli, i quali, coperti da polvere nerastra e rivestiti da guscio legnoso,
solitamente cadono a terra prima della caduta della pigna, che persiste sul
ramo.
SPECIE
SIMILI:
sono piuttosto numerose le specie di pini presenti sul territorio italiano:
Pino d' aleppo (P. halepensis),
Pino loricato (P. leucodermis),
Pino nero (P. nigra), Pino
silvestre (P. sylvestris), Pino
marittimo (P. pinaster). In realta'
il P. pinea e' facilmente
identificabile dalle altre specie, anche ad osservatori non esperti, per la
caratteristica chioma "ad ombrello".
DISTRIBUZIONE:
regioni mediterranee per eccellenza, dalla Spagna al Libano; e molto frequente
in Italia.
HABITAT:
predilige terreni non calcarei, sabbiosi, freschi e posizioni assolate. Ma anche
litorali marittimi, colli solatii e zone alluvionali. Non tollera forti e
prolungati geli.
LEGNO:
legno meno resinoso di quello degli altri pini; usato per mobilio e per
costruzioni.
CURIOSITA':
l'areale di distribuzione originario e' dubbio poiche' la specie e' stata diffusa con la
coltivazione da antichissima data, sin dal tempo dei Romani che erano
ghiottissimi dei pinoli, e le pinete litoranee, alcune di notevole bellezza,
importanza e nota fama, sono tutte il risultato di impianti artificiali. La piu'
celebre pineta italiana e' quella di Ravenna, descritta da Dante come la divina
foresta spessa e viva (Divina Commedia,
Purgatorio, XXVIII, 2). Specie molto usata in passato nelle alberature stradali litoranee,
anche se pone seri problemi di sicurezza perche' l'impianto radicale estremamente
superficiale deforma velocemente il fondo stradale.