Parco
Urbano di Villa Rosazza
Sognammo
un giorno Luigia Pallavicini…
PINO DOMESTICO
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NOME SCIENTIFICO:
Pinus
pinea
L.
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SINONIMI O NOMI DIALETTALI:
Pino italico, Pino romano, Pino da pinoli.
Spesso viene anche chiamato
Pino marittimo,
confondendolo con il
P. pinaster
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FAMIGLIA:
PINACEAE
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CARATTERISTICHE:
albero maestoso che puo' raggiungere i
30 m
di altezza, con chioma globulare e corteccia grigio bruna che si spacca
periodicamente in placche divise da fessure. Le foglie sono lunghe e
aciculari, mentre i fiori maschili sono molto piccoli e producono un enorme
quantita' di polline. Le pigne, costituite da squame legnose, contengono i
semi, i cosiddetti pinoli, i quali, coperti da polvere nerastra e rivestiti
da guscio legnoso, solitamente cadono a terra prima della caduta della
pigna, che persiste sul ramo.
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SPECIE
SIMILI:
sono piuttosto numerose le specie di pini presenti sul territorio italiano:
Pino d' aleppo (P. halepensis),
Pino loricato (P. leucodermis),
Pino nero (P. nigra), Pino
silvestre (P. sylvestris), Pino
marittimo (P. pinaster). In
realta' il P. pinea e' facilmente
identificabile dalle altre specie, anche ad osservatori non esperti, per la
caratteristica chioma "ad ombrello".
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DISTRIBUZIONE:
regioni mediterranee per eccellenza, dalla Spagna al Libano; e molto
frequente in Italia.
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HABITAT:
predilige terreni non calcarei, sabbiosi, freschi e posizioni assolate. Ma
anche litorali marittimi, colli solatii e zone alluvionali. Non tollera
forti e prolungati geli.
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LEGNO:
legno meno resinoso di quello degli altri pini; usato per mobilio e per
costruzioni.
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CURIOSITA':
l'areale di distribuzione originario e' dubbio poiche' la specie e'
stata diffusa con la coltivazione da antichissima data, sin dal tempo dei
Romani che erano ghiottissimi dei pinoli, e le pinete litoranee, alcune di
notevole bellezza, importanza e nota fama, sono tutte il risultato di
impianti artificiali. La piu' celebre pineta italiana e' quella di Ravenna,
descritta da Dante come la divina foresta spessa e viva (Divina
Commedia, Purgatorio, XXVIII, 2). Specie molto usata in passato nelle
alberature stradali litoranee, anche se pone seri problemi di sicurezza
perche' l'impianto radicale estremamente superficiale deforma velocemente il
fondo stradale.