NOMI DIALETTALI:Uga, Vixe (Liguria), Vis, Vi (Piemonte), Vit, Ua (Veneto),
Vida, Ova (Emilia), Vigna, Uva (Toscana), Paina (Marche), Vita (Abruzzo), Vitaia
(Campania), Vitosa (Basilicata), Vitaccia, Igna (Puglia), Vitusa (Calabria), Racina
(Sicilia), Achina, Vidda (Sardegna)
FAMIGLIA:
VITACEAE
CARATTERISTICHE: pianta rampicante mediante viticci opposti alle foglie. I fiori sono
riuniti in pannocchie di colore verde chiaro. Il frutto una bacca che può assumere
diverse dimensioni e colori; si raccoglie in autunno. Gli acini scuri hanno un
inconfondibile sapore di fragola.
SPECIE SIMILI: le varietà coltivate, provenienti da incroci fra quelle
inselvatichite dellEuropa meridionale e centrale, sono moltissime. La maggior parte
delle viti attualmente coltivate sono innestate sulla vite americana, che è resistente
alla filossera.
DISTRIBUZIONE: originaria del Nordamerica, viene coltivata in tutte le zone a clima
temperato e subtropicale.
HABITAT: nellareale originario si trova in boschi con radure in
regioni a clima mite.
USO MEDICINALE:nella medicina popolare: gli estratti delle foglie hanno proprietà
antiinfiammatorie e sono protettrici dei capillari sanguigni, utili per le affezioni
venose; laceto, opportunamente diluito, si impiega per lavare ferite, fare impacchi
sulle contusioni, ottenere lozioni di bellezza. Il suo odore intenso stimola i centri
nervosi e favorisce la ripresa di chi ha perso conoscenza.
USO ALIMENTARE: lUva dissetante e rinfrescante, ha un elevato valore
dietetico. Si ottengono con essa vini e distillati alcolici di elevato potere tonificante
ed energetico, a dosi moderate, per stimolare lappetito e la digestione, la
circolazione sanguigna e la diuresi. Laceto di vino viene usato come aromatizzante,
rinfrescante e astringente intestinale; famosi sono gli aceti aromatici resi gradevoli per
infusione di spezie ed erbe odorose.
CURIOSITA: secondo la leggenda, fu Dioniso, figlio di Zeus e di Semele, ad
insegnare agli uomini a coltivare la vite. Egli era considerato un nume che tutelava la
salute, a lui era sacra la vite e perciò era il dio del vino e dei bevitori. Il vino,
raccomandato come bevanda e medicamento da Greci e Romani, era consumato diluito con
acqua; se bevuto puro veniva considerato talmente nocivo da portare alla follia. Il
lavaggio delle ferite con vino e aceto molto antico e, nella medicina romana, il vino
per la disinfezione veniva usato sia puro che mischiato con varie erbe.