Il Giardino dei luoghi possibili

 VALERIANA ROSSA o SAVONINA

NOME SCIENTIFICO: Centranthus ruber (L.) DC.
NOMI DIALETTALI: Basan-a rossa, Cannarezza, Cannuazzo, Roccairoexa (Liguria), Faa matta (Lombardia), Millefiori, China salvadega (Veneto), Gerufanein ross (Emilia), Fiocco di cardinale (Campania), Basilico rosso (Puglia), Sapunara, Badderiana russa (Sicilia), Valeriana arrubia, Ballariana (Sardegna)
FAMIGLIA: VALERIANACEAE
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CARATTERISTICHE: pianta perenne con un robusto rizoma legnoso, cespugliosa, alta fino ad un metro, con foglie ovali-lanceolate di consistenza carnosa. I fiori hanno corolla rosea, porporina o bianca, sono riuniti in infiorescenze ad ombrella.
DISTRIBUZIONE: Mediterraneo, Europa Centrale come pianta ornamentale.
HABITAT: cresce spontanea e frequente lungo le coste, sui muri, sulle scarpate, fra i detriti e ai bordi delle strade.
USO MEDICINALE: le proprietà terapeutiche di questa pianta sono molto simili a quelle della ben nota Valeriana (Valeriana officinalis) e, secondo alcuni autori, l’estratto fresco della Valeriana rossa meglio tollerato dall’organismo, meno tossico e d minor assuefazione. Per gli effetti sono meno marcati in quanto i principi attivi contenuti sono di gran lunga inferiori quantitativamente e qualitativamente. Nella medicina tradizionale veniva impiegata nelle nevrosi, nell’isterismo, nell’insonnia, nell’iper-eccitabilità nervosa, negli spasmi gastrici di origine nervosa, nella tachicardia e nei disturbi nervosi della menopausa.
USO ALIMENTARE: le sue foglie tenere possono essere consumate crude come insalata.
CURIOSITA’: la Valeriana rossa non solo è in grado di fornire tutti i possibili impieghi medicinali e curativi delle Valeriane, ma i suoi germogli e le foglie giovani sono una delle insalate più saporite ed economiche perché costano solamente la fatica di una gita negli incolti dove cresce abbondantemente per tutto l’anno. I Liguri la riconoscono con una nutrita serie di battesimi, gran parte dei quali, sembrano sottintendere un uso foraggero: "Erba da vacche" a Borzoli, "Scannacrave" a Noli, "Galin-a grassa" a Lavagna, "Erba da crave" a Sanremo, la accomunano infatti a diversi animali da allevamento.