Il Giardino dell' Erba Voglio

 FELCE-CAPELVENERE COMUNE

NOME SCIENTIFICO: Adiantum capillus-Veneris L.
SINONIMI: Erba funtanina (Pietra Ligure). Il nome scientifico del genere A. deriva dal greco "adantos"che significa "non si bagna" e richiama le proprieta' di questa pianta le cui le fronde restano asciutte anche se immerse per breve tempo nell’acqua; l’origine del nome scientifico della specie "capillus-Veneris" piu' controverso: forse i fusti sottili come capelli, forse le proprieta' curative degli stessi.
FAMIGLIA: POLIPODIACEAE
 
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CARATTERISTICHE: si tratta di una felce perenne che ama i terreni calcarei, le posizioni protette dal vento e le frequenti annaffiature. La maturazione delle spore avviene tra giugno e settembre.
SPECIE SIMILI: presenta una vaga somiglianza con la Asplenium ruta-muraria.
DISTRIBUZIONE: Bacino del Mediterraneo e costa atlantica, dalle Canarie all’Irlanda; inoltre anche nelle aree tropicali.
HABITAT: Rocce calcaree ombrose e umide che stillano acqua.
USO MEDICINALE: possiede proprieta' decongestionanti bronchiali ed espettoranti ed in generale viene utilizzato per problemi alle vie aeree dovuti a raffreddamento. Di solito si utilizzano le foglie raccolte durante l’estate ed essiccate.
USO ALIMENTARE: nel XVI secolo lo sciroppo di C., mescolato con t e latte caldo, era considerata una bevanda piuttosto apprezzata con il nome di bavarese.
CURIOSITA’: c’e' chi sostiene che il C. contenga dell’acido flavaspidico (?) che ha la proprieta' di ridurre, nei fumatori e nei bevitori, il desiderio di fumare e di bere. A riprova di quanto sopra Accame riferisce che, nel XVIII secolo, "lo speziale Gio Batta Lanfranco, di nobile casato, era solito preparare nella sua officina una pozione molto valida per i crapuloni benestanti di quell�epoca."
ORIGINE: gli esemplari presenti nel muro del giardino provengono dalle pendici del monte Gazzo, Rio Molinassi e dalla Val Cerusa. La specie si e' ambientata molto bene nel muro in cui e' stata impiantata e attualmente si riproduce con tale facilita' per cui e' necessario tenerla sotto controllo con continui diradamenti per evitare che danneggi lo sviluppo delle altre specie di felci presenti in questo piccolo micro-ambiente (Pteris vittata, Asplenium onopteris e Asplenium fontanum, Splenium tricomanis, Pteris cretica, Phyllitis scolopendrium)