Il Giardino dell' Erba Voglio

MELISSA

NOME SCIENTIFICO: Melissa officinalis L.

NOMI DIALETTALI: Setrunetta, Erba limunina (Liguria), Limounia, Sitrounela (Piemonte), Citronella, Erba sedronela (Lombardia), Erba limona, Meissa (Veneto), Erba limuncina, Limuneina (Emilia), Melissofillo, Ebra cedrata (Toscana), Limongella, Mentuccia (Lazio), Limonella, Erba odorosa (Abruzzo), Erba cidrata (Campania), Fior d’api (Puglie), Melizzofaia (Calabria), Citrunedda, Milissa (Sicilia), Menta de abis, Folla de limonei (Sardegna), Appiastro, Citraggine, Erba sana, Cedronella (da non confondere con l’Erba luisa o Cedrina)

FAMIGLIA: LABIATAEMELISSA2.jpg (42460 byte)

SPECIE SIMILI: le foglie hanno una certa somiglianza con l' ortica, anche se la M. facilmente identificabile per il delicato profumo di cedro.
DISTRIBUZIONE: presente, allo stato selvatico, nell' Europa mediterranea, nell' Africa settentrionale e nell' Asia occidentale. Poco diffusa nei giardini dove viene solitamente preferita, sbagliando, a diversi tipi di Menta che non hanno il profumo delicato e gradevole della Melissa.
USO MEDICINALE: possiede proprieta' antispasmodiche, sedative e cicatrizzanti. Molto nota in passato come componente per la preparazione dell�"acqua antisterica dei Carmelitani scalzi", prodotta dal 1611 e utilizzata per diverse forme di isterismo, epilessia e svenimenti.
USO ALIMENTARE: possiede discrete proprieta' digestive e viene utilizzata per aromatizzare tisane, insalate, bibite, liquori e macedonie. Le foglie vengono anche utilizzate per marinare aringhe e anguille.
CURIOSITA’: i fiori sono molto ricercati dalle api (i latini la chiamavano Apiastrum), tanto che con le sue foglie si sfregavano le pareti delle arnie, destinate ad accogliere i nuovi sciami, con l’intenzione di attirare le nuove regine. Simbolizza l’allegria e gli scherzi. Un mazzetto di rami messo nell’armadio allontana le tarme.
ORIGINE: esemplare introdotto dallo stato selvatico (Val Borbera), in realta' la M. tende a crescere spontanea in diversi punti del prato del giardino, probabilmente alcuni cespi erano presenti nella fertile terra argillosa qui importata da Multedo.