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Il Giardino dell' Erba Voglio
Airone
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Agostino Barletta
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Immobile in agguato,
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il collo contro il vento,
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assaggio sul palato
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il gusto del momento,
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l’ ombra delle mie ali
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si staglia sullo stagno,
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mosso come il fremito
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della tela del ragno,
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raggelo l’acqua fredda,
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ne altero il colore,
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come ombra di luna
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nell’ eclissi di sole,
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si gela il mondo intero
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nell’ occhio predatore,
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affondo le mie zampe
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dentro al fango incolore,
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ignoro l’acqua gelida
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il tepore del sole,
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si fa arco il mio collo
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e si tende potente,
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si fa freccia il mio becco
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che scarica il fendente,
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in un guizzo da lampo
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sgorga morte e dolore,
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dalla preda impotente
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cibo ristoratore.
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("Airone", Genova, marzo 2006)