Il Giardino dell' Erba Voglio

Gelsomino

              Rafael Alberti
            Ancora i valzer del cielo non avevano sposato il gelsomino e la neve,
        ne' i venti riflettuto la possibile musica dei tuoi capelli,
        ne' decretato il re che la violetta si seppellisse in un libro.
        No.
        Era l'eta' in cui viaggiava la rondine
        senza le nostre iniziali nel becco.
        In convolvoli e campanule
        morivano senza balconi da scalare ne' stelle.
        L'eta'
        in cui sull'omero d'un uccello non c'era fiore che posasse il capo.
        Allora, dietro il tuo ventaglio, la nostra prima luna.
                                ("Terzo ricordo")
 
      Agostino Barletta
Per undici mesi
germogli nell'ombra
infine inatteso
ti sboccia un sorriso,
ti accendi di giallo
in fondo al giardino,
rischiari un febbraio
coperto di brina,
appena ti curi
di un cielo da neve,
mutar di stagioni
ti cresce nel cuore,
il sonno e la veglia
la festa di giorni
ti vivono dentro
ignorano il clima
trascurano il tempo.
Giornate di sole
di torva tempesta
cadenzan la vita
di tanti tuoi pari,
e tu le contempli
le inondi di luce
ne orni le voci.
Giallo da primula
invade i tuoi rami
un soffio vitale
disintegra il gelo
ci guida per mano
lontano d' inverno.
Rivela il segreto
di tale perizia,
noi tronfi di boria
chiniamo la testa
se un velo di nubi
si spalma nel cielo
ignari custodi
di quel che ci resta
del nostro pianeta
ridotto in sfacelo.
("Gelsomino primulino", Genova, marzo 2008)  
 
               Emily Dickinson
                  Lento discendi, o Paradiso!
            Labbra a te non avvezze
            Timide i tuoi gelsomini delibano,
            Come vinta d'ebbrezza
              L'ape che tardi il proprio fiore raggiunse
            Sussurra intorno al suo talamo,
            Conta il nettare, entra,
            Ed e' perduta nei balsami.
 

             Rabindranath Tagore

         Il boccio del gelsomino
non ha ne' pena ne' vergogna
per il suo piccolo sacrificio:
la perfezione, invisibile,
e' presente in lui.
Il messaggio della primavera
e' progioniero nel boccio:
la bellezza pone
questo ostacolo
alla bellezza del manifestarsi.