Melangolo o Arancio amaro
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Eugenio Montale
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Le pellegrine in sosta che hanno durato
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tutta la notte la loro litania
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s'aggiustano gli zendadi sulla testa,
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spengono i fuochi, risalgono sui carri.
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Nell'alba triste s'affacciano dai loro
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sportelli tagliati negli usci i molli soriani
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e un cane lionato s'allunga nell'umido orto
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tra i frutti caduti all'ombra del melangolo.
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Ieri tutto pareva un macero ma stamane
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pietre di spugna ritornano alla vita
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e il cupo sonno si desta nella cucina,
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dal grande camino giungono lieti rumori.
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Torna la salmodia appena in volute piu' lievi,
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vento e distanza ne rompono le voci, le ricompongono...
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(Da: "Elegia
di Pico Farnese" )
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