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Il Giardino dell' Erba Voglio
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Rondone
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Agostino Barletta
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Seduto su tegole
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appeso ai cornicioni
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con metodo e regole
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tu pesavi i rondoni.
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Quei guerrieri del cielo,
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scimitarre le ali,
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che sminuzzano il vento
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quasi armi immortali.
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E spalancano gole
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fameliche e profonde
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per nutrire una prole
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rifugiata su gronde.
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Un lavoro costante
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di energie consumate
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nella corsa incessante
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a scovare imboccate.
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Quando il cielo scolora
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e il termometro cala,
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quando il cibo scompare
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resta vuota la gola.
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E volare è patire
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se la prole è affamata
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e volare è morire
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ma la prole è appagata.
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Tu guardone curioso
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con la pena nel cuore
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a badare a quel peso
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che si spende e che muore.
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Ne facesti il tuo vanto
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tra colleghi ed amici
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un lavoro da incanto
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che può render felici.
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Nel curriculum vitae
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tra convegni e riunioni
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poi comparve la nota:
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“E pesavo i rondoni”.
("E
pesavo i rondoni",
Genova, aprile 2009)