RUTA
- "Nelluom
Venere affredda e nella Donna
- assai laccende, e
fa lingegno astuto"
- (Scuola Medica Salernitana)
-
NOME
SCIENTIFICO: Ruta graveolens L.
NOMI
DIALETTALI: Erba ruga, Rua, Ria
(Liguria), Aruga
amera, Ridda (Piemonte), Erba roda, Midigu (Lombardia), Ruga, Ruda (Veneto),
Ricola (Emilia), Rugola
(Marche), Ratapuzza (Abruzzo), Aruta (Campania), Rita
(Basilicata), Rucula (Puglia), Aruta fettusa (Sicilia), Orrudda (Sardegna)
FAMIGLIA:
RUTACEAE
CARATTERISTICHE: pianta molto aromatica, spesso legnosa alla base, foglie
leggermente carnose, verdi-azzurre.
SPECIE SIMILI:
in Liguria, oltre alla R. graveolens sono presenti altre specie in
grado di sostituirla nello sfruttamento medicinale e decorativo: la R.
chalepensis che si
distingue dalla graveolens per i sepali dei fiori lanceolato-acuti anzich ovali-ottusi e
la R. montana con i fiori molto piccoli a sepali acuminati.
DISTRIBUZIONE: originaria del Mediterraneo orientale, coltivata nelle zone calde dove
si e' naturalizzata.
HABITAT: campi, muri e rupi.
USO MEDICINALE: gli Autori consultati riferiscono dellutilizzo della rutina, una
droga che ha assunto importanza in preparati contro malattie venose e arteriosclerosi e
possiede inoltre proprieta' tranquillanti e antispastiche. Le foglie e i fiori in uso
esterno combattono i pidocchi, la scabbia, e la tigna. La
pianta, esposta fuori del davanzale, contrasta le zanzare.USO ALIMENTARE:
in cucina viene scarsamente utilizzata, puo' comunque, in quantita'
minime, aromatizzare piatti di pesce. Piu' frequente il suo impiego per la preparazione di
grappe e amari con proprieta' digestive. In alcuni casi si nutrono di questa pianta le
larve di una bella farfalla la Pandoriana pandora.
CURIOSITA: secondo le antiche credenze la
R., insieme ad altre piante
fortemente aromatiche come il Finocchio, lAneto, il Timo e la Salvia, avrebbe la proprieta' di scacciare le creature soprannaturali lontano dagli uomini e dalle loro case.
Graveolens significa appunto "dallodore pungente", e grazie a questa
caratteristica la ruta si e' conquistata la fama di "scacciadiavoli". Si
piantava abitualmente nei giardini perche' la si riteneva un potente amuleto in grado di
allontanare il malocchio e contrastare ogni sorta di fattura. In epoca classica i Greci la
consideravano un potente antiafrodisiaco servendosi dei suoi decotti per "calmare gli
appetiti di Venere" ; ed infatti sino a poche decine di anni fa questo tipo di
sfruttamento conforto' la clausura dei monaci che la consumavano abitualmente per
difendere la propria castita' dalle tentazioni della carne.
ORIGINE: esemplare introdotto da altro sito (Val Borbera).
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