Il Giardino dell' Erba Voglio
Inni alla Primavera
        Fernando Bandini
         Il cielo meno altezzoso:
         si piega su noi volentieri,
         trasmette nuove regole
         mescola azzurro e suoni di clacson.

         Chiusi in casa i nemici del poeta
         affilano punte
         di frecce sui loro display.
                      ("Primavera")
 
  Attilio Bertolucci
         E' venuto il tempo
        che il ranuncolo limpido
        rischiara
        l'erba folta e amara;
        fitte e stupite
        si schierano sulle prode
        le margherite,
        gia' l'usignolo s'ode.
        Sotto gli occhi di ogni fanciulla
        una tenera ombra fiorita,
        e con quell'ombra
        il giovane sole
        si trastulla.
                      ("Primavera")

       
  Alessandra Capocaccia Quadri
           Era muschio il tappeto
            sempre piu' denso dopo l'uragano.
            E tu -aurora dell'anno- primavera,
            mai cosi' a lungo attesa, non venivi.
            Noi orfani a tentoni
           fra oscurate memorie.
 
              Poi la sorpresa. Scegli
              il tramonto dell'anno -pieno autunno-
            per distenderti in luce trasparente
            su folte fioriture.
 
            Ti scordavi di te.
            Non ci avevi traditi.
            E libera ti affacci
            tra cieli, alberi, fiumi.
 
            Forse un'infanzia nuova ci regali
            su tramonto sereno.
                  ("Primavera", 20 ottobre 1995)
 
             Esplodono richiami:
            i variegati azzurri, i verdi lucidi,
            l'usignolo, la mammola, le rose:
            ma nulla che resista in apparenza
            al declino del tempo.
 
            Pure lo sguardo posa incatenato
 
            L'effimero scompare: assolto il compito
            che qualcuno gli affida.
 
            Splende l'essenza agli occhi innamorati.
                             ("Primavera")
 
     Bianchissimi i capelli
            a spruzzarci di neve.
 
            Da bambina per gioco ti chiamavo:
            'Fratello, vieni; oggi nel prato i fiori
            gialli son folti pi dei fili d'erba,
            e il prato tutto d'oro in questa acerba
            primavera bizzarra'.
 
            Poi volano stagioni. Torna il tempo
            delle verdi parole della terra
            su capelli di neve.
 
            Non cambiato il cielo, non il gioco:
            'Fratello, vieni. Il ciliegio gigante
            offre con bianchi grappoli
            la veste dondolante
            al respiro del vento.
                            ("Primavere", 24 marzo 1994)
 
       Vincenzo Cardarelli
        Fra tuoni allegri e raffiche puerili
        la primavera mette i suoi colori
        e spiega la sua bandiera
        come una cerimonia militare
        che si svolge con qualunque tempo.
        Di giorno in giorno avanza
        l'irrompente stagione.
        E gi la terra piena
        del suo passaggio
        e del suo fresco e molle detrito.
        Il biancospino fiorito e sfiorito
        aspettando la polvere di maggio.
        Gli alberi che vedemmo lungo il fiume
        tutto un inverno nudi
        hanno le foglie nuove e i tronchi neri.
        Una vita incredibile e segreta
        scorre in quei fiumi umidi e adorni
        di s tenera chioma.
        A pie' dei vecchi muri
        le prode rinverdite
        son come carne d'adolescente,
        e si risentono i ruderi.
        Ma le orgogliose piante sempreverdi
        non conoscono primavera.
        Decorosa tristezza di quegli alberi,
        ornamento dei nostri giardini,
        che ottobre non depreda
        e aprile non rinnova.
        Insensibili piante. Sono pari
        ai monumenti cui fanno corona
        e non sospirano che il plenilunio
        e un usignolo che le consoli.
                            ("Primavera cittadina")
 
      Federico Garcia Lorca
                        I
       Escono allegri i bambini
        dalla scuola,
        lanciando nell'aria tiepida
        d'aprile, tenere canzoni.
        Quanta allegria nel profondo
        silenzio della stradina!
        Un silenzio fatto a pezzi
        da risa d'argento nuovo.
                        II
        Vado pel cammino della sera,
        tra i fiori dell'orto,
        lasciando sulla strada
        l'acqua della mia tristezza.
        Sul monte solitario
        un cimitero di paese
        sembra un campo seminato
        con semi di teschi.
        E sono fioriti i cipressi
        come teste giganti
        che con orbete vuote
        e chiome verdognole
        pensosi e dolenti
        l'orizzonte contemplano.
        Divino aprile, che vieni
        carico di sole e di essenze,
        colma di nidi d'oro
        i teschi fioriti!
           ("Canzone primaverile", marzo 1919, trad. C. Bo)
 
      Antonio Machado
             Nuvole, sole, prato verde e case
        sopra il colle commisti. Primavera
        nell'aria ha infuso delle fredde terre
        la grazia dei suoi pioppi della riva.
            Le strade della valle vanno al fiume
        e la', vicino all'acqua, amore attende.
        Per te il suolo s' e'messo questa veste
        di giovane, oh invisibile compagna?
            E questo aroma delle fave al vento?
        E questa prima bianca margherita?...
        Tu m'accompagni? Nella mano sento
            doppio pulsare; il mio cuore mi grida,
        che m'assorda il pensiero nelle tempie:
        sei tu chi fiorisce e che risuscita.
                        ("Primaverile", trad. di Oreste Macri')
 
        Sandro Penna
        I tuoi occhi infernali
        non mi guardano pi.
        Sento nascere ali
        in me. Gia' guardo in su.
 
        Solcano verdi prati
        leggeri treni neri
        e scordano, beati,
        le stazioni di ieri.
        Ove -ferme le ore
        su attoniti quadranti-
        ritorna un vago amore
        alle cose vaganti.
 
        Partire ancora lieve
        se ti lasci alle spalle
        -dimentico- la neve
        che scende al fondo valle.
                    ("Fantasia per un inizio di primavera")
 
         Gianni Rodari
          Filastrocca di primavera
          come tarda a venire la sera.
 
          L'hanno vista ferma in un prato
          dove il verde rispuntato,
          un profumo di viole in fiore
          l'ha trattenuta un paio d'ore,
          ha perso tempo lungo la via
          presso un cespuglio di gaggia,
          due bimbi con un tamburo di latta
          hanno incantato la sera distratta.
 
          Adesso e' tardi, lo so bene:
          ma pero' la sera non viene.
                                ("Primavera marzolina")
 
        Conosco una citta'
dove la primavera
          arriva e se ne va'
senza trovare un albero
          da rinverdire,
un ramo da far fiorire
          di rosa o di lilla'.
 
          Per quelle strade murate
          come prigioni
          la poveretta s'aggira
          con le migliori intenzioni:
          appende un po' di verde
          ai fili del tram, ai lampioni,
          sparge dei fiori
          davanti ai portoni
          (e dopo un momentino
          se li prende un netturbino...).
 
          Altro da fare
          non le rimane,
          per settimane e settimane,
          che dirigere il traffico
          delle rondini, in alto,
          dove la gente
          non le vede e non le sente
 
          Di verde in quella citta'
          (dirvi il suo nome non posso)
          ci sono soltanto i semafori
          quando non segnano rosso.
                                ("Primavera")
 
            Rabindranath Tagore
         Quando la primavera e' un tripudio di fiori
l'amore diventa rivo
di bellezza inebriante.
Quando finisce il giorno della fioritura
l'amore diventa
cibo e bevanda di vita.
        
George Trakl
            Piano cadde da oscuri passi la neve,
            nelle ombre degli alberi
            levano palpebre tenui gli amanti.
 
          Sempre all'oscuro grido di marinai
          seguono notte e astri;
          e i remi battono piano in cadenza.
 
          Presto su muri caduti in rovina
          fioriranno le viole:
          cosi' verdeggiano piano le tempie al taciturno.
                        ("In primavera", trad. di G.Pintor)