Il Giardino dell' Erba Voglio  22
BIANCOSPINO
"Cosi' piu' non verra' per la calura
tra que’ tuoi polverosi biancospini,
ch’io non ritrovi nella mia verzura
del cuculo ozioso i piccolini"
(Pascoli, Romagna)
                                                                                                               Citazioni
NOME SCIENTIFICO: Crataegus monogyna Jacq. o Crataegus oxyacantha
NOMI DIALETTALI: Spin giancu, Mejette (Liguria), Bosso bianch, Poterle, Computella (Piemonte), Buslin, Spin bianch, P d’asen (Lombardia), Marendola, Pan de mio, Spin d’ors (Veneto), Barazz blanc, Peruzzar (Friuli), Boch, Chegapoi, Maruga bianca (Emilia), Pruno agazzino, Lazzerolo selvatico, Bagaja (Toscana), Maggio, Cerasola (Marche), Spino da siepi (Umbria), Spinapulce (Abruzzo), Spinazzo, Calavrice (Campania), Cusciolino (Basilicata), Scarapurcio, Calanice (Puglia), Spina sarvaggia (Sicilia), Calarighe (Sardegna). Si dice sia stato denominato Crataegus da Teofrasto, dal greco "kratos"=forza e robustezza.
FAMIGLIA: ROSACEAEBIANCOSPINO2.jpg (58722 byte)
 
CARATTERISTICHE: il piu' diffuso di tutti i Biancospini europei; cespuglio spinoso di medie dimensioni ad accrescimento molto lento. Frutti con un solo seme: da cui discende il nome scientifico della specie: monogyna.
SPECIE SIMILI: C. oxyacantha : fiorisce due settimane prima, ha frutti con 2-3 semi. Taluni Autori considerano i C. monogyna come semplice varieta' del C. oxyacantha.
DISTRIBUZIONE: Europa, Nord Africa, Asia-sud occidentale fino all' Himalaya.
HABITAT: margini dei boschi radi.
USO MEDICINALE: i fiori avrebbero azione vasodilatatrice e ipotensiva e regolerebbero il ritmo cardiaco. La droga e' innocua, tuttavia, poiche' la sua azione si rivolge particolarmente a disturbi dell’apparato circolatorio, va usata con l’approvazione del medico. I frutti hanno proprieta' antidiarroiche e astringenti. Utilizzato come elisir nei paesi nordici.
USO ALIMENTARE: le bacche, associate ad altri frutti di bosco che li rendano un po’ piu' gradevoli, vengono utilizzate per la preparazione di marmellate.
IMPORTANZA PER GLI ANIMALI: le foglie nutrono bruchi di Iphiclides (o Papilio) podalirius, una grande farfalla gialla simile al P. macaone  ed anche di una specie il cui nome deriva dal genere Crataegus: l' Aporia crataegi; i fiori attirano coleotteri, api e farfalle; i frutti sono appetiti dagli uccelli.
CURIOSIT’: in tempi di carestia si utilizzavano i frutti del Biancospino per fare della farina, i semi tostati come surrogato del caffe'. Presso i Greci simbolizzava la speranza ed i suoi rami fioriti venivano utilizzati spesso nelle processioni nuziali. Nel mondo anglosassone la sua presenza in casa era auspicio di "morto in famiglia" e nella cultura celtica si credeva che fosse la pianta con cui si era intrecciata la corona di spine di Cristo.
ORIGINE: esemplare introdotto dallo stato selvatico (Val Borbera-Cfr.: Biancospino).