Parco
Urbano di Villa Rosazza
Sognammo
un giorno Luigia Pallavicini…
"Un antico arboscel, l'agno dei greci..."
(B. Giovio,
Carmi)
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AGNOCASTO
o LAGANO
NOME
SCIENTIFICO:
Vitex
agnus-castus
L.
SINONIMI O NOMI DIALETTALI:
Lagano, Albero della castità. In nome scientifico della specie
agnus-castus
e' derivato dal latino
agnello
casto.
FAMIGLIA:
VERBENACEE
CARATTERISTICHE:
arbusto aggraziato, aromatico, alto sino a
4 m,
con spighe snelle e dense di fiori fragranti lilla', rosei o raramente bianchi.
Le foglie sono caratteristiche, con 5-7 foglioline strettamente lanceolate,
bianco-lanose nella pagina inferiore; i rami sono quadrangolari e rivestiti da
un tomento bianco. I fiori sono piccoli ed emanano un profumo gradevole; il
calice, campanulato, e’ ricoperto d’ un feltro bianco e provvisto di 5 denti
triangolari. Il frutto e’ una drupa di
2 cm
di diametro, di colore nero-rossastro, molto simile ai grani di pepe ma dal
sapore leggermente aspro e leggermente aromatico e per niente piccante.
SPECIE
SIMILI:
DISTRIBUZIONE:
bacino del Mediterraneo e Asia sud-occidentale.
HABITAT:
banchi dei ruscelli e zone umide nei pressi del mare.
USO MEDICINALE:
nei nostri
giardini e’ quasi del tutto dimenticato, benche’ abbia una lunga storia e una
posizione di tutto rispetto nella mitologia e nella medicina popolare.
Conosciuta in erboristeria come pianta legata ai cicli mestruali femminili o
alla menopausa.
LEGNO:
i
rami, molto flessibili, venivano usati per la costruzione di palizzate di canne.
CURIOSITA’:
albero sacro a Demetra-Cerere. Mitologicamente era in netta contrapposizione col
Mirto, con cui si accompagna
benissimo nella macchia e nei giardini. All’ Agnocasto sono state
attribuite sia poteri afrodisiaci, sia la capacita' di tenere sotto controllo
gli ardori sessuali maschili, giustificando entrambi con il nome scientifico
della specie (Cfr. sopra: sinonimi).
Era di
certo molto in suo nei monasteri dove i monaci, oltre a coltivarlo nei chiostri,
ne utilizzavano i fiori per ornare e profumare la veste dei novizi, i frutti
come spezia per uso gastronomico (denominato
Pepe del
monaco:
Cfr. sopra descrizione dei semi
),
per produrre infusi aromatici e distillati liquorosi.