Il Giardino dell' Erba Voglio  22

ORIGANO

"A mezzodi' scopersi tra le canne
del Motrone argiglioso l’aspra ninfa
nericiglia, sorella di Siringa;
L’ebbi su’ miei ginocchi di silvano;
e nella sua saliva amarulenta
assaporai l’organo e la menta."
(G. D’Annunzio, A mezzodi')
NOME SCIENTIFICO: Origanum vulgare L.
NOMI DIALETTALI: il nome scientifico del genere deriva dal greco organos che composto da oros = montagna e gnos = splendore, cio "splendore di montagna" perch allo stato spontaneo predilige le zone alte.
Regamo, Erba acciuga, Cornabuggia, Corniera (Bordighera), Arbur (Ponti di Nava), Erba rossa (Sarzana), Mazurana da mont (Lombardia), Punioi (Veneto,) Erba aciuga (Emilia), Dittamo salvatico (Marche), Puljeio (Abruzzo), Arecata (Campania), Arieno (Puglia), Aricinu (Sicilia), Malaruss (Sardegna), Acciughero (Toscana: in quanto utilizzato nella conservazione delle acciughe e della pasta di acciughe)
FAMIGLIA: LABIATAE ORIGANO2.jpg (69987 byte)
 
SPECIE SIMILI: da non confondere con la Maggiorana molto utilizzata nella cucina ligure e conosciuta nei diversi dialetti come Persa (o sue derivazioni), denominazioni che ne ricordano l�origine di pianta spontanea del Medio Oriente(= Persia).
DISTRIBUZIONE: Europa.
HABITAT: prati aridi, terreni incolti, bordi dei sentieri e scarpate.
USO MEDICINALE: un tonico, antispasmodico, diuretico, ha virtu' antisettiche ed espettoranti. Si usa per bagni tonificanti ai bambini delicati.
USO ALIMENTARE: molto utilizzato in cucina per aromatizzare pizze, minestre, salse, pomodori, riso, patate, uova ed anche aceto e per rendere piu' forte la birra. I fiori di O. ridotti in polvere valorizzano le insalate miste di verdure fresche selvatiche (cundigiun). Serve anche a preparare il sale aromatizzato, assieme ed altre essenze aromatiche: timo, rosmarino, melissa, maggiorana, salvia, prezzemolo, alloro, mirto, Etc. Nel Nord si utilizzava come te' (a leggera infusione) denominandolo "te' rosso" per il colore della pianta. Il nettare dei suoi fiori fornisce ottimo miele.
IMPORTANZA PER GLI ANIMALI: si nutrono di questa specie le larve di una farfalla: la Maculinea arion.
CURIOSITA’: La raccolta delle infiorescenze deve avvenire, secondo la tradizione contadina, nel giorno di S. Giovanni (24 giugno). Le sommita' della pianta venivano usate anche per tingere la lana di un bel rosso-bruno. In certe regioni settentrionali se ne fumavano le foglie come il tabacco.
ORIGINE: esemplare introdotto dallo stato selvatico (Val Borbera-Cfr. Cornabuggia)