Il Giardino dell' Erba Voglio  22

QUERCIA DA SUGHERO o SUGHERA

"Di quello che papa' ci ha lasciato la parte migliore ti sei presa
la collina rossa con il sughero le vacche sorcine e il toro grande…"
(F. De Andre', Lucertolaio)  
Citazioni
NOME SCIENTIFICO: Quercus suber L.
FAMIGLIA: FAGACEAEQUERCIA_DA_SUGHERO2.jpg (131012 byte)
 
CARATTERISTICHE: non raggiunge grandi dimensioni in altezza, ma il tronco puo' arrivare a 5 m. di circonferenza. Se sfruttato per la raccolta del sughero vive 150-200 anni, in caso contrario arriva fino a 300-400 anni.
SPECIE SIMILI: le piccole foglie lucenti e sempreverdi, assieme al portamento ricordano il Leccio, anche se la corteccia spessa, spugnosa e cedevole al tatto la rende inconfondibile.
DISTRIBUZIONE: bacino del mediterraneo: Spagna e Portogallo sono i principali produttori di sughero. Nel nostro paese gran parte della produzione e' concentrata in Sardegna, per quanto riguarda la Liguria sono sopravvissute, allo stato selvatico, soltanto due piccole aree boscose nell’entroterra di Deiva Marina. Viene raramente coltivata nei giardini per la sua lentezza di accrescimento.
HABITAT: gli areali originari erano costituiti da boschi radi, ricchi di sottobosco. Oggi la maggior parte dei boschi di sughera sono semi-naturali perche' la necessita' della produzione del sughero ha spinto l’uomo a eliminare lo sviluppo degli arbusti del sottobosco comprese le giovani plantule di sughera. Questo ultimo fatto, data la lentezza di accrescimento di questa specie, provochera' in futuro seri problemi per l’eccessivo invecchiamento degli esemplari senza un sufficiente rinnovo.
LEGNO: legno pesante che si contorce facilmente e non serve per lavori di costruzione pesante: viene impiegato per gli intarsi. Buon combustibile fornisce una cenere ricca di potassa. La corteccia viene utilizzata per la raccolta del sughero (=demaschiatura) che si fa all’incirca ogni sei-quattordici anni. Il tronco privo di corteccia assume un caratteristico colore rosso sanguigno.
CURIOSITA’: Plutarco (nelle "Vite parallele") racconta di un giovane uomo, Pontius Cominius, che si fece un salvagente di sughero per attraversare a nuoto il Tevere che era sorvegliato dai barbari. Anche gli Arabi utilizzavano il sughero per costruire casse, scatole ed anche bare. E’ noto che Marcel Proust, man mano che diveniva sempre piu' sensibile, in modo patologico ai rumori, trascorse gli ultimi tempi della sua vita in una camera con pareti rivestite di sughero.
ORIGINE: i 2 esemplari sono stati forniti dal Comune di Genova- Cfr. La quercia che sussurra.