La poesia di
Giacomo Leopardi e le piante (o... animali)
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Ginestra
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Qui su l'arida schiena
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del formidabil monte
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sterminator Vesevo,
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la qual null'altro allegra arbor ne' fiore
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tuoi cespi solitari intorno spargi
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odorata ginestra,
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contenta dei deserti. Anco ti vidi
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de' tuoi steli abbellir l'erme contrade
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che cingon la cittade
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la qual fu donna de' mortali un tempo
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e del perduto impero
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par che col grave e taciturno aspetto
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faccian fede e ricordo al passeggero.
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Or ti riveggo in questo suol, di tristi
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lochi e dal mondo abbandonati amante,
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e d'afflitte fortune ognor compagna...
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(Da: "La
ginestra")
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- Passero solitario
- D'in su la vetta della torre
antica,
passero solitario, alla campagna
cantando vai finche' non muore il giorno;
ed erra l'armonia per questa valle.
Primavera d'intorno
brilla nell'aria, e per li campi esulta
si' ch'a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
gli altri augelli contenti, a gara insieme
per lo libero ciel fan mille giri,
pur festeggiando il lor tempo migliore:
tu pensoso in disparte il tutto miri;
non compagni, non voli,
non ti cal d'allegria, schivi gli spassi;
canti, e cosi' trapassi
dell'anno e di tua vita il piu' bel fiore...
(Da: "Il passero
solitario")
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Rosa - Viola
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La donzelletta vien
dalla campagna
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in sul calar del sole,
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col suo fascio derba; e reca in mano
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un mazzolin di rose e di viole
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(Da: "Il sabato del
villaggio")
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