La poesia di
Edgar Lee Master e le piante
- Sereta Mason
- Il fiore della mia vita
avrebbe potuto sbocciare da ogni lato
-
se un vento crudele non avesse intristito i miei petali
-
dal lato di me che potevate vedere nel villaggio.
-
Dalla polvere io innalzo una voce di protesta:
-
voi non vedeste mai il mio lato in fiore!
-
Voi che vivete, siete davvero degli sciocchi,
-
voi che non conoscete le vie del vento
-
ne' le forze invisibili
-
che governano i processi della vita.
-
(Da: "Spoon River Anthology", trad. di F.Pivano)
-
- Corbezzolo
-
Voi che
recalcitravate contro il Destino
- ditemi come avviene, su questo pendio
-
che precipita al fiume,
- esposto al sole e al vento del Sud,
-
come avviene che una pianta trae dal suolo e dall'aria
- del veleno che si fa edera amara,
-
mentre un'altra da suolo e dall'aria
- trae dolci elisiri e colori, e
diventa corbezzolo?
-
e prosperano entrambe?
- Voi potete biasimare Spoon River per
quello che e' :
-
ma chi vorrete biasimare per la volonta' in voi
- che si nutre e vi rende gramigna,
-
dente di leone o verbasco,
- e che non sa mai servirsi dell'aria o
del suolo
-
per rendervi gelsomino o wistaria?
-
- ("Calvin Campbell", ,da:
"Spoon River Anthology"trad. di F. Pivano)
-
- Edera
- Herbet ruppe il nostro fidanzamento di otto
anni
quando Annabella ritorno' al
villaggio
dal collegio, ahime'!
Se avessi rispettato il mio amore,
forse sarebbe diventato un bel dolore -
chi sa? -riempiendomi la vita di
profumo.
Ma io lo torturai, lo avvelenai,
lo accecai, ed esso si muto' in odio-
edera mortale invece che clematide.
E l'anima cadde dal suo sostegno,
i suoi viticci s'intricarono in rovina.
Non lasciate la volonta' farvi da
giardiniere nell'anima,
a meno che siate sicuri
ch'essa e' piu' saggia dell'anima
vostra.
("Louise Smith", da "Spoon
River Anthology", trad. di F.Pivano)
-
Pino
-
I boschi di pini sulla collina,
-
e la fattoria lontana miglia e miglia,
-
apparivano nitidi come dietro una lente
-
sotto il cielo di un azzurro pavone!
- Ma una coperta di nuvole nel
pomeriggio
-
avvolse la terra. E tu camminavi la strada
- e il campo dei trifogli, dove l'unica
voce
-
era il tremolo vivo del grillo.
- Poi il sole tramonto' fra grandi
cumuli
-
di lontane burrasche. Si levo' un vento
-
e spazzo' il cielo che attizzava le fiamme
- delle stelle scoperte;
-
e faceva oscillare la luna rossiccia,
- che pendeva fra l'orlo del colle
-
e i rami scintillanti del frutteto.
- Tu camminavi soprappensiero sulla
riva
-
dove le gole delle onde erano come civette
- che cantassero sotto l'acqua e
piangessero
-
allo sciacquio del vento in mezzo ai cedri.
- Finche' tu ti fermasti, troppo
commossa per piangere,
-
e vicino alla casa, in alto, vedesti Giove,
- che sfiorava la vetta del pino
gigante,
-
e in basso vedesti la mia sedia vuota,
- cullata dal vento nel portico
solitario-
-
sii coraggiosa, Amore!
- ("Charles
Webtser" ,da: "Spoon River Anthology", trad. di F. Pivano)
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