Il Giardino dell' Erba Voglio

La poesia di  Gianni Rodari e le piante (o... animali)

         Autunno
          Il fieno e' falciato
          il cacciatore  ha sparato,
          l'autunnoe' inaugurato:
          il grillo si e' murato
          nella tomba in mezzo al prato.
                               (Da: "Filastrocche per tutto l'anno")
 
       Cardellino
        Fumano i campi; la rugiada stilla
        sull'erba nova; il cheto aere si desta
        al sol che spunta, e con l'aletta in resta
        il cardellino in cima al gelso trilla...
                               (Da: "Alba")
 
       Castagno
       Un tempo ero un castagno,
        fermo nella tempesta:
        tra i miei rami fiorivano
        i nidi sempre in festa.
        Vennero i boscaioli,
        io caddi senza un grido.
        Ora sono il tuo letto:
        non sono sempre un nido?
                ("Perche' le piante crescono?"
 
        Chiocciola
         Lumaca, lumachina,
  tu mi devi insegnare
        a farmi una casina
  senza affitto da pagare.
          ("Perche' la chiocciola non esce mai dalla sua casa?")
 
         Fiore
          Un fiore finto una bugia,
          puo' avere uno stelo
          alto fino al cielo,
          per non ha
          il fino odore della verita'.
                    ("Perche' i fiori sono profumati?)
 
        I 12 mesi
      Gennaio, gennaio,
        il primo giorno il piu' gaio,
        fatto solo di speranza
        chi ne ha tanta, vive abbastanza.
 
        Febbraio viene a potare la vite
        con le dita intirizzite:
        senza guanti ed ha i geloni
        ed un buco negli zoccoloni.
 
        Marzo pazzo e cuorcontento
        si sveglia un mattino pieno di vento:
        la prima rondine arriva stasera
        con l'espresso della primavera.
 
        Aprile tosatore
        porta la lana al vecchio pastore
        spoglia la pecora e l'agnello
        per farti un berretto ed un mantello.
 
        Maggio viene ardito e bello
        con un garofano all'occhiello,
        con tante bandiere nel cielo d'oro
        per la festa del lavoro.
 
        Giugno, invece, falciatore;
        il fieno manda un dolce odore,
        in alto in alto l'allodola vola,
        il bidello chiude la scuola
 
        Luglio miete il grano biondo,
        la mano stanca, il cuore giocondo.
        Canta il cuculo tra le foglie:
        c'e' chi lavora e mai non raccoglie.
 
        Agosto batte il grano nell'aia,
        gonfia i sacchi, empie la staia:
        c'e' tanta farina al mondo.. perche'
        un po' di pane per tutti non c'e'?
 
        Settembre settembrino,
        matura l'uva e si fa il vino,
        matura l'uva moscatella:
        scolaro, prepara la cartella!
 
        Ottobre seminatore:
        in terra il seme sogna il fiore,
        sotterra il buio germoglio sa
        che il sole domani lo scaldera'.
 
        Novembre legnaiolo
        vai nei boschi solo solo,
        c'e' l'ultima foglia a un albero in vetta
        e cade al primo colpo d'accetta.
 
        Vien dicembre lieve lieve,
        si fa la battaglia a palle di neve:
        il fantoccio crolla a terra
        e cosi' cade chi vuole la guerra!
            (Da: "Filastrocche lunghe e corte")
 
I Ranocchi di Villa Sciarra
       A Villa Sciarra c'e' un laghetto,
ci stanno due rane e un ranocchietto
       su una foglia -e ancora ne avanza-
ci fanno cucina, salotto e stanza.
       Non pagano affitto ne' caparra,
beati i ranocchi di Villa Sciarra!
                (Da:"Filastrocche per giocare")
 
          Le stagioni
            Primavera una giovinetta
            con in bocca la prima violetta.
            Poi viene l'estate, nel giro eterno..
            ma per i poveri sempre inverno.
            Vien l'autunno dalla montagna
            ed ha odore di castagna.
            Vien l'inverno dai ghiacciai
            e nel suo sacco non ha che guai.
                   (Da: "Filastrocche lunghe e corte")
     
       Lucciola
         Lucciola lucciola vieni da me,
        ti daro' il pan del re,
        con un ditale ti faro'
        una casina piccina picci',
        faro' il tuo giardino in un vasetto
        con un cespo di mughetto,
        ed in cambio mi darai
        la bella luce che tu fai,
        luce verdina, senza pretese...
        che non si paga alla fine del mese.
           ("Una lucciola al Gianicolo")
 
       Primavera
        Conosco una citta'
  dove la primavera
         arriva e se ne va
  senza trovare un albero
         da rinverdire,
  un ramo da far fiorire
         di rosa o di lilla'.
 
          Per quelle strade murate
          come prigioni
          la poveretta s'aggira
          con le migliori intenzioni:
          appende un po' di verde
          ai fili del tram, ai lampioni,
          sparge dei fiori
          davanti ai portoni
          (e dopo un momentino
          se li prende un netturbino...).
 
          Altro da fare
          non le rimane,
          per settimane e settimane,
          che dirigere il traffico
          delle rondini, in alto,
          dove la gente
          non le vede e non le sente
 
          Di verde in quella citta'
          (dirvi il suo nome non posso)
          ci sono soltanto i semafori
          quando non segnano rosso.
                   (Da: "Filastrocche lunghe e corte")
 
         Primavera marzolina
          Filastrocca di primavera
          come tarda a venire la sera.
 
          L'hanno vista ferma in un prato
          dove il verde e' rispuntato,
          un profumo di viole in fiore
          l'ha trattenuta un paio d'ore,
          ha perso tempo lungo la via
          presso un cespuglio di gaggia,
          due bimbi con un tamburo di latta
          hanno incantato la sera distratta.
 
          Adesso e' tardi, lo so bene:
          ma pero' la sera non viene.
                                (Da: "Filastrocche per tutto l'anno")
         Rondine
          Rondini fortunate,
          ha due sole stagioni
          il vostro calendario:
          primavera ed estate...
          Coi primi freddi, via,
          di la' dal mare in cerca
          di un'altra primavera:
          l'inverno, non sapete che sia
          Figlie privilegiate
          della natura
          ve ne state tutto l'anno
          in villeggiatura.
               ("Le rondini e gli alberi")